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Tra sacro e magia

Michel Smekens è un’Artista-autore che, dopo adeguata preparazione, ha preso un volo magistrale, pescando, dentro sè stesso, una poetica gravida di emozionanti sentimenti. Una forma d’Arte, moderna, attuale, ma non immemore del passato, espressionisti sono, senza dubbio, la pennellata e il segno di quest’Autore. Egli dà forma a sentimenti e stati d’animo personali più diffusamente della società, ma non semplicemente descrivendoli, piuttosto evocandoli. Dalle sue opere chiama irresistibilmente il pubblico, poiché la sua Arte necessita di un dialogo con chi le riguarda, non con chi crede di guardare, solo superficialmente, le sue opere. Esse non permettono al distratto passante di proseguire un cammino vuoto, lo richiamano con forza, irresistibilmente cercano un’intesa, così come l’Autore cerca un continuo raffronto/confronto con un pubblico cosciente e parte integrante dell’Umanità, così come Michel si sente. Non è facile dunque passare davanti alle opere di Michel Smekens e non fermarsi, non intrecciare un silenzioso dialogo con linee e colori, attraverso la melodia della forte poetica che le sottende; esse si appellano a noi con forza per poter vivere in noi. Il loro ricordo, impresso nella nostra anima, ci aiuterà ad affrontare la vita e ciò che essa ci riserva.

Questo perché la poetica che le ha partorite proviene dai precordi di un’anima pulsante che tutto vuole comunicare e condividere con l’umanità tutta, tanto le gioie che i dolori.

Contemplando queste opere ci si rasserena, come se un pranoterapeuta ci imponesse le sue mani calde. Guardandole ci sentiamo avvolgere da una calda attenzione umana che fa rifluire in noi l’essenza stessa della vita. In altre occasioni li ho definiti “taumaturgici”, curativi, lenitivi, direttamente volti alla cura della nostra anima, al nostro benessere interiore.

Firenze, 25 Luglio 2022.                                                                                  

Emanuela Catalano

Critico dArte
Professore emerito di storia dell'arte

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